lunedì 11 novembre 2013


La Sindone del Crop Circles di Wickham Green

La Sindone del Crop Circles di Wickham Green
Mentre le polemiche sull’origine del fenomeno cerchi nel grano continuano, a oltre trentacinque anni dalla sua comparsa ufficiale nell’era dei mass-media, i campi di cereali inglesi continuano a presentare l’assoluta meraviglia artistica di una mente che sembra avere deciso, anno dopo anno, di svelare se stessa attraverso i simboli impressi nelle coltivazioni. In effetti, nella sua complessità la stagione 2010 dei cerchi nel grano, pur esprimendosi con una qualità artistica nella media delle precedenti, ha avuto un picco notevole nella doppia formazione di Wickham Green del 30 luglio. Si tratta dell’orami nota stilizzazione in cerchi di un volto, che sembra essere stato diviso in due metà non perfettamente corrispondenti ma comunque speculari e complementari, che sono state chiamate Wickham Green nord (la metà sinistra del volto) e Wickham Green sud (la metà destra). I due “cerchi” apparsi in una sola notte in campi attigui sono immediatamente stati considerati dalla comunità internazionale di ricercatori come una versione stilizzata del volto della Sindone.
Anche chi scrive ha pubblicato il 31 luglio, nel proprio blog, la notizia in questi termini: «Stamane ho avuto notizia dell’apparizione di un’immagine nei campi del Wiltshire, Inghilterra. In realtà si tratta di due formazioni gemelle nel medesimo campo (inframezzato da una doppia carreggiata autostradale) tra il 29 e il 30 luglio. Nessun commento ufficiale, assoluto silenzio sul significato. Ci ho lavorato su. L’immagine mi si è aperta letteralmente davanti agli occhi. È l’Uomo della Sindone, il suo Volto. Il fatto che vi sia una formazione gemella nello stesso campo pone il discorso del gemello spirituale, l’uomo di carne e l’Uomo di Spirito, il corpo e la sua parte gloriosa. Gesù e Giovanni o anche Gesù e Tommaso». Affianco all’immagine di una delle due formazioni avevo posto a confronto il Volto della Sindone. Non ero stato l’unico. La stilizzazione di quel volto era troppo evidente perchè passasse inosservata e, praticamente in contemporanea, l’intera comunità internazionale di ricercatori ha associato la doppia formazione di Wickham Green alla Sindone.

Le analisi
I grafici relativi alle due formazioni hanno portato i ricercatori ad unire ciò che prima era separato e le due metà, grazie alla diffusione di Photoshop e dei programmi di ritocco fotografico, sono state sovrapposte per fornire quella che tutti hanno considerato l’immagine completa della formazione di Wickham Green. Il volto dell’Uomo della Sindone è stato per la maggioranza dei ricercatori la chiave e soluzione al pittogramma ma c’è stato anche chi ha associato l’immagine alla Gioconda, alla Sfinge marziana, a visi di umanoidi alieni di tipo nordico e persino di grigi dalla lunga capigliatura. Ovviamente si tratta di cattive elaborazioni che hanno portato a fuorvianti conclusioni e la prima impressione offerta, la Sindone, a nostro parere, è quella che esprime esattamente l’identikit di colui che è celato in questa formazione.
Ho voluto cimentarmi anch’io nell’elaborazione del volto di Wickham Green e durante questa operazione mi sono reso conto che quanto era stato presentato da altri ricercatori non era propriamente accurato. Gli schemi delle due formazioni erano state semplicemente sovrapposti facendo sì che le 16 linee e i cerchi allineati su di esse corrispondessero perfettamente in modo tale da generare l’immagine. Questo faceva sì emergere un viso di tipo cristico, ma a mio parere esso è mancante delle giuste proprozioni dei lineamenti della Sindone oltre ad essere privo di tridimensionalità. Normalmente questo tipo di immagini vanno osservate da una certa distanza in modo tale da far emergere l’insieme in esso rappresentato e in questo modo l’immagine non era propriamente coerente e presentava un insieme troppo confuso a livello della bocca. Ho quindi pensato che per ottenere l’immagine celata nella formazione fosse necessario un ulteriore passo perchè sembrava proprio che l’intelligenza celata nel fenomeno richiedesse uno sforzo interpretativo più profondo.
Ho quindi sovrapposto le due metà lasciando che una delle due avesse una trasparenza del 50%. In questo modo avrei potuto, pur senza snaturare l’immagine, ottenere una maggiore profondità simile a una sorta di tridimensionlità creata dalla differenza tra il nero e il grigio. Nonostante ciò, il risultato non era soddisfaciente, l’immagine era ancora troppo confusa e poco proporzionata così ho intuito che le linee dove giacevano i cerchi non andavano sovrapposte completamente, ma leggermente sfasate in modo da ottenere un cerchio dotato non più di 16 linee ma 17, pur mantenendo una perfetta simmetria tra parte destra e sinistra. In quell modo ho ottenuto un risultato più proporzionato a quello di un viso umano. Ho quindo usato su questo risultato due ulteriori filtri, senza però modificare alcun parametro dell’immagine.
Il primo è una texture a mosaico (patchwork) che ha eliminato i rumori di fondo e che ha reso il tutto simile ad un’immagine a pixel. Il risultato è stato sorprendente a prima vista, un viso umano simile alla Sindone sembrava già emergere da quell’elaborazione, ancor di più se lo si osservava da una certa distanza. Mancava solo l’ultimo passo, trasformare l’immagine a mosaico in qualcosa di più morbido, di più vicino alla realtà. Dunque ho applicato all’elaborazione a mosaico il filtro “artistico acquerello” in modo tale offrire tale morbidezza, senza però, anche in questo caso, variare alcun parametro dell’immagine.
Lascio a voi giudicare il risultato. Sono rimasto sbalordito nel vedere emergere l’immagine del Volto della Sindone nella sua quasi perfetta corrispondenza con la sacra reliquia. Si riconoscono chiaramente le linee del lungo naso, una delle caratteristiche principali del Volto sindonico. Come prova di controllo ho dapprima sovrapposto il mio risultato con l’immagine sindonica e, successivamente, con l’immagine realistica del volto dell’uomo della Sindone che la NASA realizzò nel 1978, partendo dal negativo del viso sindonico. La corrispondenza è schiacciante e assolutamente indubbia. Nella sovrapposizione con la Sindone corrispondono persino le volute della capigliatura. A questo punto ogni dubbio è diradato e non c’è dubbio che l’intelligenza che ha creato questa doppia formazione ha anche elaborato la più incredibile delle opere, forse la più complessa e bella in assoluto in 35 anni di fenomeno. Alla faccia dei falsari.

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