lunedì 20 gennaio 2014

Confermata la scoperta della Matrice dell’Universo: “ragnatela di gas” collega tutte le galassie

Confermata la scoperta della Matrice dell’Universo:  “ragnatela di gas” collega tutte le galassie
I nativi americani allora avevano ragione, quando raccontavano ai loro figli, che siamo tutti UNO, siamo tutti correlati e collegati, perchè  l’Universo è come una grande Ragnatela Cosmica.  Oggi  questa “ragnatela cosmica” composta da gas, collega fra loro le galassie ed è stata osservata per la prima volta, grazie alla luce diffusa da un quasar distante che ha illuminato i filamenti. Descritta su Nature, la scoperta si deve a uno studio coordinato dall’astronomo italiano Sebastiano Cantalupo che lavora negli Stati Uniti presso l’università della California a Santa Cruz.
“Il primo e più spettacolare risultato fornito da questi dati è nelle mappe della distribuzione delle galassie basate sulle nuove misure di distanza che mostrano come già a quell’epoca l’Universo fosse organizzato in grandi strutture filamentose, che connettono gli ammassi di galassie e circondano ampie zone vuote.”
Un dettaglio della rete di filamenti cosmici, la ragnatela di energia e gas che collega stelle e pianeti
Il risultato è stato possibile grazie al telescopio Keck I nelle Hawaii. Il quasar è un nucleo galattico attivo che emette radiazioni intense alimentate da un buco nero gigantesco al centro di una galassia e illumina come un faro la rete di filamenti di gas che si estende per circa 2 milioni di anni luce. ”Si tratta di un oggetto molto eccezionale: è enorme, almeno due volte più grande di qualsiasi nebulosa rilevata prima, e si estende ben oltre l’ambiente galattico del quasar” ha rilevato Cantalupo.Un modello già prevedeva l’esistenza della ragnatela – Il modello cosmologico standard, che descrive la formazione delle strutture nell’universo, prevede che le galassie siano incorporate in una ragnatela cosmica di materia, la maggior parte della quale (circa l’84%) sarebbe costituita da materia oscura invisibile. Questa ragnatela risulta dalle simulazioni al computer sull’evoluzione della struttura dell’universo, che mostrano la distribuzione della materia oscura su larga scala, compresi gli aloni di materia oscura in cui le galassie si formano e la rete cosmica di filamenti che le collegano.
la rete cosmica di filamenti che collegano Galassie, ammassi stellari e sistemi planetari
La gravità fa in modo che la materia ordinaria segua la distribuzione della materia oscura, in modo che i filamenti di gas diffuso e ionizzato siano tenuti a seguire un modello simile a quello visto nelle simulazioni.Fino ad ora questi filamenti non erano mai stati osservati – ”Abbiamo studiato altri quasar in questo modo senza rilevare tale gas esteso”, ha detto Cantalupo. ”La luce del quasar – ha aggiunto – è come un fascio luminoso e in questo caso siamo stati fortunati che la ‘torcia’ sia rivolta verso la nebulosa e illumini il gas”.
Redazione Segnidalcielo

mercoledì 15 gennaio 2014

SVEGLIAMOCI GENTE!!!!


Agenzia di stampa iraniana “Fars News”: “In America un Governo Ombra gestito dagli Alieni”


Agenzia di stampa iraniana “Fars News”: “In America un Governo Ombra gestito dagli Alieni”
Apprendiamo oggi dall’Agenzia ANSA, che la la FARS NEWS (agenzia di stampa dell’Iran) avrebbe pubblicato un dossier relativo all’esistenza di un Governo Ombra gestito da Alieni e che il presidente Barak Obama sarebbe una loro pedina. Ecco quanto riportato dall’ANSA ieri 14 Gennaio 2014:
(ANSA) – WASHINGTON, 14 GEN – Sin dal 1945 gli Stati Uniti hanno un ‘governo ombra’ guidato da alieni spaziali nascosti in una base del Nevada e Barack Obama sarebbe una loro pedina. Di più: si tratta degli stessi extraterrestri che guidarono la Germania nazista. E’ quanto scrive secondo alcuni media americani l’agenzia semiufficiale iraniana Fars News, gia’ nota per aver dato voce a fantomatiche teorie della cospirazione ad opera dell’Occidente.
Ovviamente tutti gli appassionati di complotti alieni, di UFO e di basi sotterranee aliene, avevano già sentito parlare del cosidetto “Patto Scellerato” tra un presunto Governo Ombra americano e alcune razze aliene, in questo caso “Grigi” e “Rettiliani”.
Se ne parlò molti anni fa quando un creto Dr. Bob Lazar (fisico nucleare) che lavorava presso l’Area 51 – sito S4 di Groom Lake nel Nevada, parlava di collaborazioni e cospirazioni tra una razza dei grigi e militari americani e che questi nascondavano velivoli extraterrestri all’interno della stessa base sotterranea di Area51- S4.
Ecco di seguito ciò che scrive il ricercatore UFO e scrittore Alfredo Lissoni su questa faccenda.
L’Area 51 è diventata popolarissima dopo che ufologi e curiosi di tutto il mondo hanno iniziato ad appostarsi di nascosto, filmando e fotografando gli strani velivoli (o UFO?) che si sollevano dagli hangar sotterranei di Dreamland. Un ufologo, Glenn Campbell, si è addirittura accampato per anni con una roulotte ed ha scattato centinaia di foto e realizzato cartine del territorio, subito veicolate in Internet; il trucco di divulgare immediatamente le informazioni carpite pare sia servito a salvargli la pelle: ucciderlo, per la Sinarchia, avrebbe significato creare un martire, attirando maggiormente l’attenzione. Troupes di ufologi giapponesi, attrezzati di tutto punto con telecamere e macchine fotografiche professionalissime, sono arrivate dal Sol Levante ed anno strappato molti altri segreti a Dreamland (ma nonostante ciò, nulla si sa per certo di ciò che vi è custodito al suo interno); la base è diventata infine conosciutissima, al punto che si ritiene che oramai il Governo Invisibile l’abbia semiabbandonata; viene menzionata nel film “Indipendence Day” e nei telefilm “FX”, “Seven Days” ed “X-files” (episodio “Il prototipo); addirittura nei fumetti di Topolino e Scooby Doo e persino nel videogame “Duke Nuke 3 D” (vi è un livello ove il protagonista si trova in un hangar a Dreamland, dinanzi ad un disco volante). É stato persino realizzato un modellino giocattolo di uno dei dischi che vi sarebbero occultati, una guida di Dreamland (in vendita negli States) ed un lungo video (di tre ore, a cura del giornalista ed ufologo tedesco Michael Hesemann) che raccoglie i filmati “UFO” più curiosi.
La stampa e gli ufologi scettici (come l’americano Jacques Vallée, che un tempo si rifiutava di ammetterne l’esistenza) hanno dovuto infine accettare il fatto che la base sia reale, sebbene il governo USA abbia continuato a negare e sebbene essa continui a non comparire in nessuna cartina; questa inversione di tendenza si è verificata principalmente da quando tre scienziati, Robert (Bob) Lazar, Bill Uhouse e Michael Wolf, hanno dichiarato di avervi lavorato all’interno, per conto del governo ombra. Inutile dire che i tre sopracitati personaggi hanno spaccato l’opinione pubblica; in molti li considerano solo dei millantatori (e fonti vicine alla base negando prevedibilmente di averli mai conosciuti); ma non è affatto provato che costoro mentano. Lazar e Wolf sono stati concordi nel dichiarare che a Dreamland vi siano rottami UFO, che il governo ombra tenta di far volare con tecniche di retroingegneria, ed addirittura corpi di alieni (uno dei quali forse vivo). Wolf è un curioso personaggio che sostiene di avere fatto parte addirittura del Majestic 12 (e certe sue conoscenze ai vertici sembrerebbero dimostrarlo) e che afferma che gli alieni, che per inciso sarebbero pacifici, hanno da tempo lunghi contatti con certi terrestri; Bob Lazar sostiene di essere un fisico che, nel 1989, sarebbe stato incaricato di condurre uno studio sul funzionamento degli UFO a Dreamland. Sospeso poi dall’incarico e quindi svincolato dal segreto, rendendosi conto che il governo ombra si stava preparando a farlo sparire, si è deciso a raccontare tutto ai media, e principalmente al giornalista ufologo George Knapp: “Ebbi un incontro del tutto casuale con il dottor Edward Teller, quando lavoravo al Laboratorio Nazionale di Los Alamos, nel Nuovo Messico. Dopo quel colloquio, mi raccomandò.
Da anni era uno dei massimi dirigenti di un progetto nel deserto del Nuovo Messico. Era in un luogo chiamato S-4, vicino alla Base 51, dove hanno sede molti progetti governativi top secret. Edward Teller era il direttore del programma e credo che una persona raccomandata da lui fosse molto affidabile. Erano i primi mesi del 1989 e io mi stavo inserendo nel progetto in questione, anche se lentamente, dato che nel frattempo il governo stava svolgendo accurate indagini sul mio conto. Era qualcosa di diverso da tutto ciò per cui avevo lavorato fino ad allora. Da Los Alamos ebbi l’autorizzazione Q, un fatto abbastanza strano. Mi avevano detto, infatti, che c’erano ben trentotto livelli sopra quello Q. A quel tempo ci voleva un ordine esecutivo per le assunzioni, un ordine che fu firmato dal presidente Ronald Reagan. Sono stato nel programma solo per poco tempo, fino all’aprile 1989, mi sembra, poi le nostre strade si sono divise. É una lunga storia. All’inizio, durante i primi colloqui, non mi è mai stato detto specificatamente: ‘Ehi Bob, lavoreremo assieme sui dischi volanti, sugli scafi alieni recuperati da incidenti’, o cose del genere. La mia qualifica era di assistente a Senior Staff. Ufficialmente dovevamo lavorare sulle tecniche avanzate di propulsione. Naturalmente, quando iniziai a operare, lessi i rapporti e la documentazione e mi resi conto in cosa consistesse il progetto. Dovevamo studiare l’origine dei velivoli, la razza o la tipologia di alieni che pilotavano i dischi, quali erano il loro aspetto e la loro struttura fisica in base ai rapporti delle autopsie. Vedendo il materiale, compresi che non si trattava di un comune progetto di ricerca. Stavamo facendo un’operazione di ingegneria inversa (retroingegneria): avevamo il mezzo, lo scafo alieno, e dovevamo capirne il funzionamento.
Avevamo il prodotto finito e dovevamo scoprire la tecnica di manifattura, quali leggi fisiche lo governassero. Fu chiaro, allora, su che cosa stavamo lavorando! L’aspetto più strano era che non era mai stata detta esplicitamente una sola parola sull’argomento. Vidi il velivolo, un grande disco, un tipico disco volante. Anche in quel frangente mi costrinsi a pensare: ‘Beh, questa ovviamente è una nuova creazione del governo, una sorta di oggetto volante sperimentale, forse un aereo da combattimento del futuro, il che spiega tutte le pazze voci che ci sono sui dischi volanti…E noi dobbiamo provare questo apparecchio’. Ma il momento davvero emozionante fu quando entrai nel disco e vidi l’interno del veicolo. Notai che l’equipaggiamento ed i posti di guida erano estremamente piccoli, costruiti per creature nane o per bambini. Naturalmente, questi ultimi non avevano il permesso di entrare nella base. Feci questa sciocca considerazione prima di capire effettivamente di cosa si trattava. Stiamo parlando di cose strane e di una tecnologia…che non dovrebbe esistere! Le ricerche da eseguire su velivolo erano state suddivise in modo minuzioso. C’era un gruppo che si occupava esclusivamente dell’equipaggiamento per la navigazione, un altro che si occupava della metallurgia ed un terzo che lavorava sulla propulsione e sul sistema di spinta del veicolo. Era quello il gruppo con il quale lavoravo. Così, in breve tempo, poiché quello era il nostro unico compito, riuscii a tirare fuori un buon numero di informazioni sul funzionamento del disco volante. Naturalmente, fu quasi impossibile verificare il mio impiego laggiù. A Los Alamos hanno negato che io vi abbia mai lavorato, così come fece Kirkmeyer, il sovrintendente degli impianti, il che è veramente interessante. In seguito, sono riuscito a scovare un’agenda telefonica del laboratorio con il mio nome sopra. Certo, c’erano dei colleghi che erano pronti a testimoniare che io avevo lavorato a Los Alamos, ma l’amministrazione del centro ha voluto mantenere tutto sotto silenzio, negando perfino che io abbia mai vissuto in città, pur essendo conosciuto da molte persone, colleghi, dirigenti e amici”.

Il 25 luglio 1990 Lazar ha dichiarato a George Knapp, nel corso del programma “UFO: the best evidence” in onda su “Klas” di Las Vegas: “Ho lavorato a Los Alamos, nei laboratori federali, come fisico, ed ero stato assunto come esperto di laboratorio per la base S-4, che è una base dell’US Navy. La base si trova a circa 10/15 miglia a sud di Groom Lake e a circa 125 miglia a nord di Las Vegas. Si trattava di un lavoro ad alto contenuto tecnico, qualcosa che mi avrebbe interessato molto. Il primo giorno che sono arrivato alla base ho avuto dei colloqui orientativi e mi è parso evidente che la tecnologia con cui avremmo lavorato (propulsione gravitazionale, ecc…) era qualcosa che la scienza convenzionale aveva appena iniziato a sfiorare. Quando ero alla base mi avevano esortato a non dire niente; possono arrivare a tutto, fino alle minacce di morte; il mio telefono è sotto controllo. Ho deciso di parlare perché stavano per farmi sparire.

Quando tentai di avere copia del mio certificato di nascita, venni a sapere che non esisteva più e che io non ero mai nato all’ospedale in cui nacqui. Questo mi fece riflettere seriamente su quello che stava succedendo. Così ho richiesto il curriculum dei lavori precedenti che avevo svolto e ho scoperto che anche tutto quello era sparito. Quindi ho preso la decisione di fare qualcosa prima che sparissi anch’io, come il mio passato. Anche a Los Alamos risultava che non mi avevano mai assunto, e dopo che sono apparso in televisione mi hanno fatto sapere che ‘mi sono vicini’. Sono preoccupato per la mia vita, questo è il motivo per cui ho detto tutto ai microfoni. È un modo per cautelarsi da eventuali sparizioni”.
 
“Circa la tecnologia che ho visto”, ha proseguito Lazar, “La prima esperienza fu con il reattore antimateria, un piatto di 18 pollici di diametro con una sfera sopra. All’interno della torre c’è una scaglia di un elemento denominato 115, recuperato dall’UFO, e che è un elemento molto pesante. Per il resto la macchina mi è sconosciuta. Il 115 nell’interno crea un campo gravitazionale ed espelle delle onde gravitazionali, che sono poi amplificate nella parte bassa dell’apparecchiatura. In generale, questa tecnologia ci è virtualmente sconosciuta. Essenzialmente il lavoro era di progettazione inversa. Avere cioè un prodotto finito da analizzare a rovescio per capire come fosse fatto. E se si poteva riprodurre con materiali terrestri. Con un generatore di antimateria si può trasformare la materia al 100% in energia, mentre la fissione nucleare ha come rendimento solo 8 decimi dell’uno per cento della trasformazione della materia in energia. Quando il 115 è all’interno la reazione comincia. Non ci sono automatismi o altro. Apparentemente il 115 bombardato con protoni rilascia particelle di antimateria che reagiscono con qualsiasi materia posta all’interno del reattore. Questo genera all’interno del calore. E all’interno del sistema c’è un generatore termoionico a rendimento 100% che trasforma il calore in energia elettrica. Il reattore ha due funzioni: produce una fonte di energia elettrica molto grande e, sulla sfera, produce le onde gravitazionali grazie all’impiego del 115 il cui funzionamento è oggi sconosciuto. Le onde vengono poi incanalate verso la parte bassa del generatore, dove ci sono tre amplificatori di gravità che le aumentano. Così crea un campo gravitazionale tutto suo. Con esso si ha la possibilità di fare qualsiasi cosa. La gravità distorce il tempo e lo spazio. Così facendo si può avere un diverso modo di viaggiare. Così, invece di viaggiare in maniera lineare da A a B, si distorce tempo e spazio e si porta a sé la destinazione senza muoversi. Questo accade distorcendo il tempo. Si tratta di una cosa lontanissima dai nostri concetti. Alla base del disco volante custodito a Dreamland ci sono tre generatori di gravità. Quando si vuole viaggiare verso un punto, il disco si mette di fianco ed i generatori producono un raggio gravitazionale che viene puntato sulla destinazione. Aumentando la potenza dei generatori, questi tirano lo spazio verso quel punto. Nel momento stesso in cui si rilascia lo spazio verso quel punto. E tutto questo avviene con la distorsione del tempo. Così il tempo non aumenta e la velocità è teoricamente infinita. Gli scienziati che lo usavano hanno creato un campo gravitazionale molto forte, in cui dei piccoli dischi neri si sono formati come conseguenza della deviazione della luce. Hanno fatto poi altri esperimenti, hanno acceso una candela e l’hanno messa in un campo gravitazionale che distorceva il tempo. La candela bruciava senza consumarsi. Ero stupito nel vedere queste cose, ma adesso ci rido sopra perché, sembrerà ridicolo, quella era veramente tecnologia aliena. Il 115 non era un elemento che potesse essere prodotto sulla Terra; è impossibile sintetizzarlo, come sintetizziamo elementi pesanti come il bismuto e il plutonio, che vengono messi in un acceleratore e vengono bombardati con protoni, immettendo così’ protoni nei loro atomi per incrementarne il numero atomico. Per creare il 115 ci vorrebbe una quantità infinita di potenza e tempo. Il 115 ha una grande capacità di produrre energia. Non so di altre proprietà. Messo comunque nel generatore antimateria ha una grande capacità di distruzione. Inimmaginabile, usato come arma. Un chilo di quella materia ha il potenziale di 47 testate all’idrogeno di 10 megatoni. Un chilo corrisponde, come dimensione, a due prugne… Da dove arrivi? Secondo me, il 115 può trovarsi alla periferia di una supernova, o attorno ad un sistema solare binario, dove c’era maggiore massa durante la formazione, dando così la possibilità di formazione di elementi pesanti”.
 
Lazar ha anche ammesso di avere visto, nella base, documenti riferiti all’esistenza di extraterrestri alti dai 3 ai 4 piedi, testa larga priva di capelli, occhi neri inclinati, braccia lunghe, magri. Vi sarebbero state anche fotografie di alieni e rapporti di autopsie. Se così è, il governo ombra dispone di informazioni veramente sconcertanti. Per saperne di più, l’ufologo e scienziato Jacques Vallée ha voluto incontrare Lazar. La sua valutazione è stata: “Francamente, sono rimasto affascinato da Robert Lazar. Non mi aspettavo la sua sincerità, la sua apparente dirittura ed il modo retto di riflettere seriamente sulle domande prima di rispondere. Questa qualità non è tipica della maggior parte degli adepti della New Age. Essi hanno molto spesso tutte le risposte pronte, prima anche che le domande siano poste! Quando parlano di fisica, gli ufologi americani utilizzano sovente dei termini impropri, confondendo massa e peso, velocità e accelerazione. Molti di loro non distinguono la galassia dal sistema solare, la velocità della luce da quella del suono. Non era il caso di Lazar. Il suo vocabolario tecnico era preciso e questo dettaglio rendeva la storia ancora più strana. Possedeva due diplomi di fisica, mi ha detto, e aveva lavorato a Caltech. Era specializzato nella costruzione di rivelatori di particelle alfa, che vendeva ancora al Laboratorio Nazionale di Los Alamos. L’incontro ebbe luogo nei locali della EG&G, una sezione del Ministero della Difesa. Cosa questa che non implica, sottolineò Lazar, che questa impresa partecipi al progetto… Lazar dava prova di una conoscenza della fisica atomica non facilmente accessibile per un profano…”.

Lazar sosteneva anche che a Dreamland esistessero delle tecniche ipnotiche e delle sostanze in grado di cancellare determinati ricordi alle persone; questo dato, apparentemente incredibile (in quanto ufficialmente non esiste alcuna tecnica di lavaggio del cervello selettiva, capace cioè di cancellare solo una determinata porzione di ricordi), è stato storicamente confermato; nel 1982 un aereo jaguar inglese in avaria è atterrato a Dreamland, nonostante i divieti; il pilota, immediatamente catturato, è stato riconsegnato agli inglesi solo una settimana dopo; l’aspetto curioso è che della sua permanenza a Dreamland non ricordava assolutamente nulla; il ricordo selettivo di quei sette giorni gli era stato rimosso.

Negli anni ’80 l’Area 51 è passata sotto la responsabilità dell’amministrazione Reagan, una delle più guerrafondaie ed ossessionate dagli attacchi esterni, fossero essi russi e perfino extraterrestri (sono rimaste storiche diverse sparate del presidente Reagan in cui si diceva che tutte le differenze politiche planetarie sarebbero state abbattute se fossimo stati invasi da una forza aliena). Reagan, emblematica espressione del governo ombra, ha lavorato moltissimo per la militarizzazione degli Stati Uniti: è stato coinvolto nello scandalo della vendita delle armi a Paesi del Terzo Mondo, ha dato un notevole impulso agli studi segreti sugli UFO e sul paranormale, ha finanziato la creazione di uno scudo spaziale difensivo, sebbene, in politica estera, si sia adoperato per la riduzione degli armamenti nucleari. Durante il suo mandato si è anche scoperto che diversi esponenti delle Forze Armate avevano aderito a sette sataniche. Il messaggio che filtrava da tutto ciò è che la Sinarchia reaganiana, che stava vivendo il momento di maggiore crisi con i russi ed i libici, stesse cercando in tutti i mondi di armarsi e fortificarsi con ogni mezzo, contro tutto e contro tutti.

Per la creazione dello Scudo Stellare (SDI) Reagan coinvolse, nel giugno 1986, quattro laboratori ai quali vennero forniti ingenti fondi. Non a caso i laboratori erano quelli di Livermore, Lincoln del MIT, Los Alamos e Sandia, centri nevralgici del Governo Invisibile CIA, addirittura spesso al centro di avvistamenti UFO o di voci sulla presunta presenza di dischi recuperati e custoditi in camere segrete. Al progetto Scudo Stellare hanno collaborato anche sedici industrie americane; tra le più note, la Lockheed, Boeing, McDonnell Douglas, General Electric, Rockwell. Maggiore azionista (con l’8%) la General Motors, sospettata dai giornali di mantenere legami segreti con la CIA, probabilmente in virtù del fatto che uno dei suoi principali azionisti, Charles E. Wilson, ricoprì la carica di ministro per la Difesa sotto Eisenhower, altro presidente che seconod alcuni militari, ebbe un “incontro con una delegazione aliena pressola Base di Muroch, attiale Base USAF di Edwars.
Tratto dal primo capitolo del libro “il governo ombra

I governi ci usano come cavie


Australia: multinazionale farmaceutica autorizzata a irrorare un agente patogeno del colera geneticamente modificato


Australia:  multinazionale farmaceutica autorizzata a irrorare  un agente patogeno del colera geneticamente modificato
Sconvolgente notizia dall’Australia: una nota multinazionale farmaceutica è stata autorizzata a irrorare due terzi del territorio australiano con un agente patogeno del colera geneticamente modificato.
Una inquietante notizia ci è arrivata dall’Australia, dove pare che sia imminente un’operazione di vaccinazione di massa della popolazione per mezzo di aerei.
Lo scorso 4 Dicembre i media australiani hanno infatti annunciato che la PaxVax, una nota industria farmaceutica specializzata nello studio e nella produzione di vaccini e avente sede legale a Menlo Park in California, ha richiesto ed ottenuto dal Department of Health Office of the Gene Technology Regulator (il dipartimento sanitario australiano preposto alle tecnologie geniche) di poter eseguire una sperimentazione su larga scala, una sorta di “immunizzazione di massa”, come i giornali l’hanno definita, mediante l’utilizzo di aerei equipaggiati con tecnologie di aerosol. Scopo ufficiale e dichiarato di questa operazione è la sperimentazione di un vaccino contenente il batterio del colera geneticamente modificato, un vaccino che sarebbe finalizzato quindi a combattere il colera.
Il Vibrio Cholerae è l’agente eziologico della gastroenterite nota come Colera, una patologia solitamente legata al consumo di acqua contaminata. Esso si trova generalmente in ambienti acquatici nelle zone tropicali e pare che sia stato isolato in alcune aree dell’Australia del Nord. Eppure questa operazione non riguarderà le limitare aree in cui tale agente patogeno è stato rilevato, ma interesserà gli interi stati del Queensland, del South Australia, del Victoria e della Western Australia, vale a dire oltre i due terzi dell’immenso territorio australiano. Resterebbero infatti esclusi dalla sperimentazione soltanto gli stati del New South Wales e i Territori del Nord, curiosamente proprio quelli dove il Vibrio Cholerae sarebbe stato individuato.
Il test avrà la durata di un anno e la stampa australiana rassicura la popolazione dichiarando che la PaxVax garantirà un certo numero di misure di controllo “per limitare la diffusione e la persistenza del vaccino transgenico al fine di non danneggiare la flora e la fauna delle aree interessate”.
Sembra fantascienza, ma purtroppo non lo è. Si tratta di una inquietante ed allarmante realtà.
Mi chiedo come sia possibile che le autorità politiche e sanitarie australiane abbiano concesso ad una multinazionale farmaceutica privata, per di più statunitense, di poter testare un vaccino “geneticamente modificato” su oltre due terzi del territorio australiano e con l’impiego di mezzi aerei.
Milioni di persone saranno esposte a questo agente patogeno geneticamente modificato che verrà irrorato dal cielo e che si depositerà ovunque, venendo assorbito anche dagli animali e dalla vegetazione e penetrando nelle falde acquifere.
Come rileva il sito Beforeitnews.com, già in passato negli Stati Uniti ed altrove sono state condotte svariate campagne per vaccinare il bestiame tramite la dispersione di involucri contenenti il “prodotto” che venivano dispersi da aerei. Ma in quei casi anche la popolazione fu “vaccinata” a sua insaputa. Questa volta invece pare che sia proprio la popolazione il vero obiettivo di questa “vaccinazione forzata”.
Sappiamo bene che, mediante l’irrorazione aerea, vengono costantemente diffuse da anni nei nostri cieli sostanze tossiche altamente inquinanti e metalli pesanti, e che questo avviene con la consapevole complicità delle nostre autorità politiche e sanitarie, che ne sono perfettamente al corrente e che fanno di tutto per nasconderlo all’opinione pubblica e ai mezzi di informazione. Temo quindi che, con la scusa dell’irrorazione per via aerea di presunti vaccini sperimentali, si stia tentando di dare una parvenza di legittimità alla dispersione aerea di qualsiasi altra sostanza, dal momento che questo intenso traffico aereo (formalmente non autorizzato) è ormai sotto gli occhi di tutti. Già nel 2006, in uno studio realizzato per la Yale School of Public Health da Michael Greenwood, intitolato “L’irrorazione aerea riduce efficacemente l’incidenza del virus del Nilo Occidentale tra gli esseri umani”, si tentava di convincere l’opinione pubblica dei presunti benefici a fini sanitari delle tecniche di aerosol. In questo studio infatti si affermava (sempre in relazione al virus del Nilo Occidentale) che “l’incidenza della malattia può essere significativamente contenuta attraverso lo spargimento aereo (sic!) di appositi antidoti su vasta scala”.
L’operazione in atto in Australia appare ancora più inquietante se si va a vedere che cos’è la PaxVax, una potente multinazionale farmaceutica che ha tratto enormi profitti negli ultimi anni dalla creazione e dalla commercializzazione dei vaccini per l’influenza aviaria e per altre presunte pandemie. Nella home page del suo sito si legge infatti quanto segue:
“PaxVax is a privately held, fully integrated vaccine company, based in Menlo Park, California, USA. Established in 2007, in response to the global threat of the H5N1 pandemic, our founders set out to develop and commercialize an innovative vaccine technology in a socially responsible manner for global impact. Our founding principles were to enable geographically distributed manufacturing of affordable, self-administered oral vaccines against infectious diseases such as influenza. Since then, we have expanded our capabilities and technologies to address unmet vaccine needs against endemic diseases in developing countries, for travelers to disease-laden areas and in biodefense. Our clinical stage portfolio today includes vaccine candidates for Cholera, Avian Influenza (H5N1), Anthrax, and HIV.”

lunedì 13 gennaio 2014

Assenzio di cui parla la bibbia


Fukushima: “pericolo di evacuazione dell’emisfero nord della Terra

Fukushima: “pericolo di evacuazione dell’emisfero nord della Terra»
Sta facendo il giro del mondo la notizia, trascurata dalla maggior parte dei media internazionali, compresa l’Italia. Come pubblicato dal quotidiano on-line losaioggi.it, si parla  del pericolo Fukushima e che solo adesso il governo del Giappone non sa come affrontarlo.
Le autorità hanno finora mentito, ai giapponesi e al mondo intero: Fukushima era una struttura a rischio, degradata dall’incuria. Un impianto che andava chiuso molti anni fa, ben prima del disastro nucleare del marzo 2011. Da allora, la situazione non è mai stata sotto controllo: la centrale non ha smesso di emettere radiazioni letali. Tokyo finalmente ammette che, da mesi, si sta inquinando il mare con sversamenti continui di acqua radioattiva, utilizzata per tentare di raffreddare l’impianto. Ma il peggio è che nessuno sa esattamente in che stato siano i reattori collassati: si teme addirittura una imminente “liquefazione” del suolo. L’operazione più pericolosa comincerà a novembre, quando sarà avviata la rimozione di 400 tonnellate di combustibile nucleare. Operazione mai tentata prima su questa scala, avverte la “Reuters”: si tratta di contenere radiazioni equivalenti a 14.000 volte la bomba atomica di Hiroshima. Enormità: bonificare Fukushima – ammesso che ci si riesca – richiederà 11 miliardi di dollari. Se tutto va bene, ci vorranno 40 anni.
Scienziati non hanno idea del vero stato dei nuclei dei reattori, riassume il “Washington’s Blog” in un lungo reportage tradotto da “Megachip”: le radiazioni potrebbero investire la Corea, la Cina e la costa occidentale del Nord America. Perché il peggio deve ancora arrivare: gli stessi tecnici incapaci, che hanno prima nascosto l’allarme e poi sbagliato tutte le procedure di emergenza, ora «stanno probabilmente per causare un problema molto più grande». Letteralmente:
«La più grande minaccia a breve termine per l’umanità proviene dai bacini del combustibile di Fukushima: se uno dei bacini crollasse o si incendiasse, questo potrebbe avere gravi effetti negativi non solo sul Giappone, ma sul resto del mondo».
Se anche solo una delle piscine di stoccaggio dovesse crollare, avvertono gli esperti in materia di allerta nucleare Arnie Gundersen e il medico Helen Caldicott, non resterebbe che «evacuare l’emisfero nord della Terra e spostarsi tutti a sud dell’equatore».

venerdì 10 gennaio 2014


Bloom in Europarlamento:"Politici e Banchieri dovrebbero finire in un tribunale a l'Aia, nello stesso modo dei criminali di guerra" (VIDEO)



lunedì 6 gennaio 2014


Signs of Change – La gente si deve preparare ad una catastrofe globale…già in atto


Signs of Change – La gente si deve preparare ad una catastrofe globale…già in atto
Alcuni lettori affermano che si parla troppo di catastrofi globali e di catastrofismo e che tutto è nella norma, è la natura che sta facendo il suo corso. Noi non la pensiamo in questo modo, anche perchè la natura, ovvero il braccio e la mente di madre Terra, devono essere rispettati, altrimenti tutto ciò che è stato seminato, verrà raccolto.
La storia dell’umanità è profondamente segnata da immani tragedie che sono sotto i nostri occhi e i media, le TV le radio i telegiornali, non fanno altro che ignorare questo tipo di notizie per non allarmare la gente di ciò che realmente sta accadendo. Nel frattempo che si discute dei problemi della politica e non dei problemi reali,  cataclismi si abbattono imprevisti e devastanti su vaste zone del pianeta, ultimi i recenti eventi delle Filippine e della Sardegna. 
Come non bastassero i fenomeni naturali, l’uomo, da parte sua, ha trovato il modo di provocare ulteriori disastri, così esistono la “terra dei fuochi”, la questione dell’amianto, i disastri ecologici che continuano e si intensificano proprio come la voracità di denaro dei responsabili di questi crimini a danno di popolazioni indifese. 
Sono fatti gravissimi che invocano interventi risolutivi per quanto concerne gli atti criminali e una corale solidarietà nell’immediato, seguita da efficace prevenzione iniziando con il favorire una mentalità di legalità, tramite iniziative di educazione e di sviluppo economico atte a ridare dignità umana. Inoltre fanno toccare con mano quanto sia  precaria la vita dell’uomo e del mondo, realtà che invece di rimuovere è necessario ricordare.
Quello che sta succedendo nel mondo è una vera e propria catastrofe e noi la ricordiamo così,  con questi video, che riassumono i Segni del Cambiamento già in atto!
Redazione Segnidalcielo

L’impianto nucleare di Fukushima sta per scoppiare? Il governo Americano ordina 14 milioni di dose di Ioduro di Potassio


L’impianto nucleare di Fukushima sta per scoppiare? Il governo Americano ordina 14 milioni di dose di Ioduro di Potassio
Riportiamo una notizia abbastanza seria e da non sottovalutare apparsa sul sito web thetruthseeker.co.uk,scritta da Antony Gucciardi, che riguarda la tragedia della centrale di Fukushima, cui le TV internazionali non accennano a parlare. Dopo aver appreso che Il “Department of Health and Human Services” ha ordinato 14 milioni di dosi di ioduro di potassio da consegnare entro e non oltre il primo di febbraio 2014, è facile prevedere che lo stesso governo federale si senta responsabile per aver permesso, senza commentare, che fossero superati i limiti radioattivi consentiti nei cibi e per aver disattivato i principali punti di controllo sulle radiazioni nucleari nella costa ovest. In questo modo, ora ci si può preparare, nel più assoluto riserbo, per una futura fissione nucleare degli impianti di Fukushima.

Lo stesso tipo di fusione nucleare avvenuto a Fukushima è stato immaginato da eminenti scienziati, come quelli che, pochi mesi fa, hanno parlato denunciando i potenziali pericoli di Fukushima, durante il simposio scientifico tenutosi presso l’Università di Alberta. Scienziati come David Suzuki sono entrati nel merito ed hanno affermato che Fukushima è stata solo un terremoto devastante per il Giappone ma che con la eventuale ricaduta delle sue radioazioni potrà distruggere anche altre nazioni.
Durante la conferenza, Suzuki ha detto :
«Ho visto un articolo che dice che se il quarto impianto dovesse essere soggetto ad un terremoto, e quella zona è molto esposta, dovremmo non solo “dire bye bye al Giappone” ma “tutti gli abitanti della costa occidentale” del Nord America dovrebbero evacuare
E Suzuki non è l’unico che si preoccupa tanto, anche se Suzuki è forse uno dei pochi che ottiene l’attenzione dei media per il suo status e per la sua notorietà dovuta ai suoi sedici importanti riconoscimenti accademici e per essere il conduttore del popolare programma della CBC-TV, intitolato “The Nature of Things”.
Il Professor Charles Perrow, della Yale University, ha espresso preoccupazioni simili in un articolo intitolato eloquentemente “Fukushima Forever”, che mette in evidenza la gravissima minaccia di una catastrofe nucleare a causa di un errore umano, quando si tratta di rimuovere dalla centrale barre di combustibile esausto. Un pericolo che di certo il governo degli USA riconosce come legittimo sulla base dell’analisi dei massimi esperti e che, senza dubbio, sta silenziosamente preparandosi ad affrontare da dietro le quinte .
Perrow scrive:
E’ molto grave il pericolo che le barre di combustibile esausto che si trovano nella parte superiore della Centrale Nucleare Numero quattro, si spacchino sia per una tempesta o per un terremoto, ma anche in un tentativo fallito di rimuovere con attenzione ciascuna delle 1.535 barre per metterle al sicuro immagazzinandole nella piscina a 50 metri di distanza. Le condizioni della piscina dell’impianto Nr. 4, che si trova a 100 metri da terra, sono pericolose e, se due qualsiasi delle barre dovessero toccarsi, potrebbero causare reazioni nucleari incontrollabili. La radiazione che possono emettere tutte queste barre, se non mantenute sempre fredde e separate, richiederebbero l’evacuazione delle zone circostanti, compresa Tokyo.
Proprio per l’emanazione di queste radiazione 6.375 barre che sono conservate nella piscina non hanno potuto essere raffreddate in continuazione,se per questo motivo si realizzasse una fissione nucleare, tutta l’umanità sarebbe minacciata per migliaia di anni.
E, in sordina, il “Department of Health and Human Services” USA sta stoccando enormi quantità di iodio, per prepararsi ad un evento di questo genere. Proprio stamattina, una fonte governativa mi ha detto che questo acquisto è davvero curioso sia per la quantità (14 milioni di dosi ) che per i tempi di consegna (entro il 1° febbraio), e va da sé intendere, per le esperienze del passato, che quando ci si trova di fronte ad un mega-acquisto-pubblico, del quale non si vede nessuna vera urgenza e nessun pericolo, ci si sta preparado a qualcosa di eccezionale.
La verità è che anche farsi una piccola scorta di ioduro di potassio di bassa di qualità – ed io, personalmente, non assumerei mai una pillola di iodio puro, nemmeno di quello della miglior qualità – sta diventando difficile perché nella popolazione si sta diffondendo la voce sulla pericolosità dell’espansione dei danni di Fukushima anche ad altre zone del pianeta. Molti produttori già stanno accumulando iodio greggio e lo trattano come una forma di investimento, con la consapevolezza che il fenomeno di Fukushima può benissimo scoppiare nei prossimi mesi. Per questo motivo, è stato difficile riuscire a brevettare la nuova formula dello iodio, che ha permesso a molti nel settore della produzione di aver cominciato a riempire i propri magazzini già da un bel po’ di tempo.
Anthony Gucciardi è editor e fondatore del sito web di notizie alternative “www.Storyleak.com”, ha fondato anche “www.NaturalSociety.com”, il terzo sito web nel suo campo del mondo. E’ anche una personalità dei media e analista apprezzato da emittenti radio e televisive , tra cui Drudge Report, Michael Savage’s Savage Nation, Coast to Coast AM, and RT.