domenica 29 dicembre 2013

I forconi si sono ritirati e i governi vanno avanti a renderci schiavi!!!!!!!!


Microchip obbligatorio per tutti i neonati da Maggio 2014


Microchip obbligatorio per tutti i neonati da Maggio 2014
Il processo di espansione del Nuovo Ordine Mondiale sta cominciando a farsi sentire e vedere visibilmente, non solo attraverso la negabilità della libertà di cura, ad esempio la famosa “Stamina”, ma anche attraverso il controllo dei dati clinici e della vita privata di una persona. Come pubblicato dal quotidiano on-line iovivoaroma.it, da Maggio 2014 entrerà in vigore, in tutta Europa, l’obbligatorietà di sottoporre i neonati all’installazione del microchip sottocutaneo che dovrà essere applicato negli ospedali pubblici al momento della nascita.


Il microchip in questione è dotato, oltre che di una scheda tecnica con le informazioni relative all’individuo, (nome, cognome, gruppo sanguigno, data di nascita ecc) anche di un potente rilevatore GPS che funzionerà con una micro batteria sostituibile ogni 2 anni presso i centri ospedalieri statali. Il GPS all’interno del microchip è di nuova generazione e dunque consente un margine di errore del rilevamento pari o inferiore ai 5 metri. Sarà collegato direttamente ad un satellite, che gestirà le connessioni. Chi vorrà, potrà farsi impiantare gratuitamente (o far impiantare ai propri figli) il microchip, anche se nato/i prima del Maggio 2014, compilando un modulo di richiesta all’ASL di appartenenza.


La CCCP (Comitato Consultivo per il Controllo della Popolazione) ha preso in considerazione l’obbligatorietà di installazione anche ai cittadini nati prima della suddetta data, ma ciò non avverà prima del 2017. L’istallazione sarà totalmente indolore grazie al fatto che il chip verrà impiantato sotto pelle nel gomito sinistro, privo di terminazioni nervose.
Il giornalista che ha scritto questo articolo non si rende conto minimamente di ciò che scrive, dichiarando quanto segue: “finalmente una buona notizia dal mondo della tecnologia. Grazie a questo chip, finalmente, si eviteranno tutti i casi di scomparsa o rapimenti che hanno turbato il mondo in tutti questi anni. Inoltre sarà possibile, grazie a questa tecnologia, nel futuro, rintracciare facilmente tutti i criminali latitanti.” Si come no! Non sapendo che il controllo totale sulla popolazione priverà la stessa della LIBERTA’ e della Privacy e saranno dolori per tutti, scatenando non poche polemiche, petizioni e guerre civili.
Come scrive Carla Villa Maji su Positanonews.it, urge una campagna di informazione per la libertà e la dignità e l’inviolabilità umana. E’ bene che tutte le organizzazioni umanitarie si uniscano e raccolgano le firme e chiedano una legge che vieti in Europa e nel mondo questo scempio! Personalmente già sapevo da anni che il programma di assistenza sanitaria americano e quello europeo,  nascondevano allo stesso tempo un programma di schedatura e controllo della popolazione. E questo sta avvenendo sotto i nostri occhi.
Ripeto, ricordiamoci con quale rapidità il passaporto con i dati biometrici sia stato introdotto negli USA e di seguito in Europa, salvo per chi non avesse il nuovo passaporto, sottoporsi alla presa dell’impronta digitale e della foto dell’iride alla frontiera in aeroporto, cosa faranno ora?
Ci metteranno il microchip appena scesi dalla scaletta dell’aereo? Certo che no! Ci chiederanno di microchipparci tutti anche da questa sponda dell’oceano! Ve li ricordate i nostri politici a farsi vedere nel dare l’impronta e a dire che andava tutto bene, che non c’era nulla da nascondere, come se il problema fosse quello! Chi non ha avuto motivi per recarsi negli USA finora e che ha ancora un passaporto a lettura ottica, al prossimo rinnovo del documento dovrà accettare di essere schedato e trattato dallo Stato come un potenziale delinquente, allo stesso modo chi si è stufato di andare a votare in Italia con leggi elettorali incostituzionali e truffaldine potendo non andarci non ci è andato più, io sono uno di quei cittadini che ormai da dieci anni vanno a votare solo per i referendum, ma è libertà questa? Direi di no, direi che il trucco dei nuovi e rinverditi padroni delle ferriere supportati da burocrazie che stanno rodendo il potere dei rappresentanti dei cittadini e sostituendosi a essi, è questo, togliere ai cittadini tutti i giorni qualche cosa di importante, un pezzo di dignità, di libertà, minimizzando…stanno mettendo il microchip alla gente, perché hanno capito che la gente vuole cambiare il sistema, che è stufa di essere condizionata sfruttata e avvelenata e mandata a fare la guerra da un ristretto gruppo di famiglie multimiliardarie che considerano il pianeta e chi ci abita come cosa loro, l’Umano con l’impianto di microchip è un oggetto, e allora, se non si è più che attenti e vigili, se non si lotta contro lo sfinimento psicofisico, la tentazione è quella di raccontare a sé medesimi che va bene anche così, che in fondo le cose vanno come devono andare…

Dettagli essenziali sul microchip
Rfiid significa “radio frequency identifier”, quelli da impiantare sottocute sono piccoli e di non difficile installazione, praticamente impossibili e comunque molto dolorosi da togliere, qualora resi obbligatori vi ritrovereste inermi e immediatamente individuati e arrestati se cercaste di liberarvene, costituiscono un mezzo con il quale sarete completamente privati della vostra privacy e alla mercé di qualsiasi forma di controllo e manipolazione mentale attraverso le onde, il vostro pensiero stesso, le vostre stesse emozioni saranno sotto controllo e manipolabili, così anche le ghiandole del vostro corpo, il che significa che chi avrà accesso al computer centrale potrà influire anche sulla vostra salute cominciando dalla fertilità. Ricordatevi che non avrete modo di difendervi. Questa bestialità chiamata rfid sarà la fine dell’essere umano come lo conosciamo, sarà la fine di ogni libertà, non sarà più possibile resistere ai soprusi di chi ha perso o non ha mai avuto la legittimità democratica per sedere sugli scranni del potere, è urgente che la gente si renda conto della situazione e che chieda e promuova una legge che proibisca la produzione e l’uso dei microchip e degli impianti elettronici destinati agli Umani, limitandoli ai soli casi in cui servano a guarire o curare da specifiche patologie come già accade.

giovedì 26 dicembre 2013


Sciame di meteore sulla Terra. Segnalazioni giungono dalla Sardegna e dagli Stati Uniti


Sciame di meteore sulla Terra. Segnalazioni giungono dalla Sardegna e dagli Stati Uniti
Aumentano le segnalazioni di avvistamenti inerenti la caduta di meteore, rapporti che provengono dagli Stati Uniti e dall’Italia. La caduta di palle di fuoco vengono segnalate in questi giorni in Sardegna dove a Capoterra moltissime persone hanno visto cadere una grande palla di fuoco.
Palla di fuoco sui cieli di Capoterra. Le segnalazioni dei cagliaritani
Dal sito web del quotidiano Unionesarda.it apprendiamo quanto scritto:
Sono diversi i testimoni che, stamattina intorno alle 9.30, hanno visto attraversare il cielo da quella che hanno descritto come “una palla di fuoco”. GUARDA IL SERVIZIO DEL TG DI VIDEOLINA Il pensiero è andato a quanto accaduto lo scorso febbraio in Russia, quando un grosso asteroide era esploso a poca distanza dal suolo; il fenomeno osservato in Sardegna però, se dovessere essere confermato, è stato di portata molto inferiore e, apparentemente, senza alcuna conseguenza.
immagine di repertorio
Le segnalazioni, intorno alle 9.30 di questa mattina, sono arrivate da Cagliari. Chi a quell’ora percorreva il lungomare Poetto, proveniente da Quartu, ha potuto notare una sorta di meteora che, in una frazione di secondo, ha disegnato una traiettoria obliqua discendente fino a scomparire all’orizzonte dietro i monti di Capoterra.
L’oggetto non avrebbe lasciato nessuna traccia in cielo e non sarebbe stato sentito alcun rumore di schianto o visto del fumo, conseguenza di un ipotetico impatto al suolo. Alcuni hanno segnalato il fenomeno ai vigili del fuoco ma non è stata verificata nessuna necessità di intervento, neanche da parte del centro operativo della protezione civile e dell’antincendio regionale mentre la Capitaneria di Porto esclude la presenza di razzi di segnalazione di qualche imbarcazione.
 Resta da capire di cosa si sia trattato.
Secondo gli esperti, per essere visibile in pieno giorno, un meteorite che attraversa la nostra atmosfera deve avere dimensioni ragguardevoli e non è possibile che non abbia lasciato traccia. Non sarebbe da escludere, invece, la possibilità della caduta di uno dei tanti detriti di satelliti o razzi spaziali che ruotano intorno alla terra e che ogni tanto precipitano. Potenziamente molto più pericolosi dei meteoriti sono oggetto di un progetto di monitoraggio in fase di realizzazione da parte dell’Agenzia Spaziale Europea ESA.
tratto da: unionesarda.it
PALLE DI FUOCO AVVISTATE NELLA COSTA ORIENTALE DEGLI STATI UNITI
Rapporti di avvistamenti riguardanti la caduta di meteoriti, vengono segnalati nella zona di Manchester e di Shelbyville (nell stato del Tennessee) dove alle ore 02.20 del 18 Dicembre 2013, alcune videocamere di sorveglianza riprendono al caduta di una meteorite. Secondo la NASA si tratterebbe di detriti facenti parte di un grosso asteroide, che si trova nella fascia di asteroidi tra Marte e Giove. Ma cosa sta spingendo questi detriti spaziali verso la Terra?
Redazione Segnidalcielo


lunedì 16 dicembre 2013

L'italia che non si svegliera mai

Ma neanche davanti alle conferme di un politico dell'unione europea vi svegliereti di non pagare piu nulla allo stato italiano?Spero che con queso video vi sveglierete!!!!!!!!!

giovedì 12 dicembre 2013


Fukushima, Tokyo ammette: il rischio-apocalisse è adesso

Fukushima, Tokyo ammette: il rischio-apocalisse è adesso
Era tutto vero: il pericolo Fukushima comincia solo adesso e il Giappone non sa come affrontarlo. Le autorità hanno finora mentito, ai giapponesi e al mondo intero: Fukushima era una struttura a rischio, degradata dall’incuria. Un impianto che andava chiuso molti anni fa, ben prima del disastro nucleare del marzo 2011. Da allora, la situazione non è mai stata sotto controllo: la centrale non ha smesso di emettere radiazioni letali. Tokyo finalmente ammette che, da mesi, si sta inquinando il mare con sversamenti continui di acqua radioattiva, utilizzata per tentare di raffreddare l’impianto. Ma il peggio è che nessuno sa esattamente in che stato siano i reattori collassati: si teme addirittura una imminente “liquefazione” del suolo. L’operazione più pericolosa comincerà a novembre, quando sarà avviata la rimozione di 400 tonnellate di combustibile nucleare. Operazione mai tentata prima su questa scala, avverte la “Reuters”: si tratta di contenere radiazioni equivalenti a 14.000 volte la bomba atomica di Hiroshima. Enormità: bonificare Fukushima – ammesso che ci si riesca – richiederà 11 miliardi di dollari. Se tutto va bene, ci vorranno 40 anni.
 
Gli scienziati non hanno idea del vero stato dei nuclei dei reattori, riassume il “Washington’s Blog” in un lungo reportage tradotto da “Megachip”: le radiazioni potrebbero investire la Corea, la Cina e la costa occidentale del Nord America. Perché il peggio deve ancora arrivare: gli stessi tecnici incapaci, che hanno prima nascosto l’allarme e poi sbagliato tutte le procedure di emergenza, ora «stanno probabilmente per causare un problema molto più grande». Letteralmente:
 «La più grande minaccia a breve termine per l’umanità proviene dai bacini del combustibile di Fukushima: se uno dei bacini crollasse o si incendiasse, questo potrebbe avere gravi effetti negativi non solo sul Giappone, ma sul resto del mondo». Se anche solo una delle piscine di stoccaggio dovesse crollare, avvertono l’esperto nucleare Arnie Gundersen e il medico Helen Caldicott, non resterebbe che «evacuare l’emisfero nord della Terra e spostarsi tutti a sud dell’equatore».
Un allarme di così vasta portata, che disorienta anche gli esperti più prudenti. Come Akio Matsumura, già consulente Onu, secondo cui la rimozione dei materiali radioattivi dai bacini del combustibile di Fukushima è «una questione di sopravvivenza umana».  
Migliaia di lavoratori e una piccola flotta di gru, riferisce il “New York Times”, si preparano a «evitare un disastro ambientale ancora più profondo, che ha già reso la Cina e gli altri paesi vicini sempre più preoccupati». Obiettivo, neutralizzare le oltre 1.300 barre di combustibile esaurito dall’edificio del reattore 4. È come sfilare sigarette da un pacchetto accartocciato, avverte Gundersen: basta che due barre si urtino, e c’è il rischio che rilascino cesio radioattivo, xenon e kripton.
«Ho il sospetto che nei prossimi mesi di novembre, dicembre e gennaio, sentiremo che l’edificio è stato evacuato, che hanno rotto una barra di combustibile, e che la barra di combustibile sta emettendo dei gas. Ritengo che le griglie si siano contorte, il combustibile si sia surriscaldato e il bacino sia giunto a ebollizione: la conseguenza naturale è che sia probabile che una parte del combustibile rimarrà incastrata lì per un lungo, lungo periodo».
Le griglie sono contorte per effetto del terremoto, che ha fatto collassare il tetto proprio sopra il deposito nucleare!
 «Le conseguenze – conferma il “Japan Times” – potrebbero essere di gran lunga più gravi di qualsiasi incidente nucleare che il mondo abbia mai visto: se una barra di combustibile cadesse, si rompesse o si impigliasse mentre viene rimossa, i possibili peggiori scenari includono una grande esplosione, una fusione nel bacino o un grande incendio. Ognuna di queste situazioni potrebbe portare a massicci rilasci di radionuclidi mortali nell’atmosfera, mettendo in grave rischio gran parte del Giappone – compresi Tokyo e Yokohama – e anche i paesi vicini».
Mycle Schneider – Fonte: japantimes.co.jp

Mycle Schneider
 Secondo la “Cnbc”, il pericolo maggiore riguarda il possibile sversamento di acqua in uno dei bacini, che potrebbe incendiare il combustibile. «Un enorme incendio del combustibile esaurito – dichiara alla “Cnn” il consulente nucleare Mycle Schneider – probabilmente farebbe apparire poca cosa le attuali dimensioni della catastrofe, e potrebbe superare le emissioni di radioattività di Chernobyl di decine di volte». Una sorta di apocalisse:
 «Le pareti della piscina potrebbero avere perdite al di là della capacità di fornire acqua di raffreddamento, o un edificio del reattore potrebbe crollare in seguito una delle centinaia di scosse di assestamento. Poi, il rivestimento del combustibile potrebbe incendiarsi spontaneamente emettendo il suo intero accumulo radioattivo».

Sarebbe il più grave disastro radiologico mai visto fino ad oggi, conferma Antony Froggatt nel suo “World Nuclear Industry Status Report 2013”, redatto con Schneider. E per Gundersen, direttore di “Fairewinds Energy Education”, l’operazione si prospetta «piena di pericoli», e la verità è che «nessuno sa quanto male potrebbero andare le cose». Ciascun assemblaggio di barre combustibili pesa 300 chili e misura 4 metri e mezzo. Gli assemblaggi da rimuovere sono 1.331, informa Yoshikazu Nagai della Tepco, più altri 202 stoccati nel bacino: le barre di combustibile esaurito inoltre contengono plutonio, una delle sostanze più tossiche dell’universo, che si forma durante le ultime fasi del funzionamento di un reattore. «Il problema di una criticità che colpisca il bacino del combustibile è che non la si può fermare, non ci sono barre di controllo per gestirla», sostiene Gundersen. «Il sistema di raffreddamento del bacino del combustibile esaurito è stato progettato solo per rimuovere il calore di decadimento, non il calore derivante da una reazione nucleare in corso».
 
Le barre sono rese ancora più vulnerabili agli incendi nel caso debbano essere esposte all’aria. Il quadro è estremamente precario: l’operazione si svolgerà sott’acqua, in un bacino all’interno di un edificio lesionato, che la Tepco ha già puntellato. «La rimozione delle barre dal bacino è un compito delicato», testimonia Toshio Kimura, ex tecnico della Tepco, al lavoro a Fukushima per 11 anni. «In precedenza era un processo controllato dal computer che memorizzava al millimetro le posizioni esatte delle barre, ma ora non se ne può più disporre: il processo deve essere fatto manualmente, quindi c’è un alto rischio che si possa far cadere e rompere qualcuna delle barre di combustibile». In più, la situazione è assolutamente instabile. Secondo Richard Tanter, esperto nucleare dell’università di Melbourne, il reattore 4 di Fukushima «sta affondando». Lo conferma l’ex premier giapponese Naoto Kan: sotto il grande deposito di combustibile atomico, il terreno è già spofondato di circa 31 centimetri.
Per tentare di stabilizzarlo e isolarlo dall’acqua, la Tepco sta considerando la possibilità di congelare il suolo attorno all’impianto. Essenzialmente, riferisce “Nbc News”, si tratta di costruire un muro sotterraneo di ghiaccio lungo un miglio, cosa che non è mai stata tentata prima: in pratica, stanno cercando di arrampicarsi sugli specchi perché non sanno come risolvere il problema. «Un altro errore che venisse fatto dalla Tepco potrebbe avere conseguenze perfino esiziali, per il Giappone», sottolinea “Japan Focus” puntando il dito contro l’azienda elettrica responsabile del disastro. La Tepco ha infatti taciuto la verità sul degrado dell’impianto prima ancora del sisma, poi ha sbagliato tutto il possibile. Il governo di Tokyo ha concluso che il disastro ha avuto “cause umane”, ed è stato provocato da una “collusione” tra il governo stesso e la Tepco, oltre che da una cattiva progettazione del reattore. Già all’indomani della tragedia, «la Tepco sapeva che 3 reattori nucleari avevano perso capacità contenitiva, che il combustibile nucleare era “scomparso”, e che non vi era di fatto alcun vero contenimento».
L’azienda, ricorda il “Washington’s Blog” ha cercato disperatamente di coprire la verità per due anni e mezzo, «fingendo che i reattori fossero in fase di “spegnimento a freddo”», e solo ora ha ammesso che da due anni sta rilasciando enormi quantità di acqua radioattiva che, attraverso le falde sotterranee, si riversano nell’Oceano Pacifico. La dimensione del pericolo lascia sgomenti: nessuno, al mondo, è preparato a fronteggiare una catastrofe come quella evocata dai tecnici più pessimisti. Ma l’aspetto più sinistro, forse, è proprio quello che riguarda l’informazione e l’assoluta mancanza di trasparenza: la verità è stata negata dai tecnici, minimizzata dai politici, oscurata dai media. Molti blogger hanno incessantemente rilanciato l’allarme, fino alla notizia – qualche mese fa – degli sversamenti radioattivi in mare. Solo ora – di fronte all’impossibilità di continuare a negare, alla vigilia della pericolosissima operazione di bonifica – si giunge ad ammettere tutto. Colpisce l’appello di Mitsuhei Murata, ex ambasciatore giapponese in Svizzera, che chiede che il Giappone rinunci ad ospitare a Tokyo le Olimpiadi 2020, perché non potrebbe garantire la sicurezza degli atleti. Così, il Sol Levante tramonta nella vergogna.

domenica 8 dicembre 2013

La terza rivoluzione

La terza rivoluzione industriale significa potere alle persone, in senso letterale e figurato: potere alle persone. Pensate alla potenza della rivoluzione di Internet: abbiamo reso la comunicazione democratica: ci sono ora due miliardi e mezzo di esseri umani che comunicano tra di loro peer to peer, con potere distribuito, collaborativo, laterale. Abbiamo un potere laterale infinitamente maggiore di quello della rete televisiva e di quella radiofonica del ventesimo secolo e con un costo marginale prossimo allo zero. Tanto impressionante quanto la democratizzazione della comunicazione, che ha ispirato le nuove generazioni di tutto il mondo a cominciare a reclamare un futuro diverso. Ma questa è solo metà della storia: adesso, nei prossimi venti anni, con la comunicazione via Internet che confluisce nell’Internet Energetica, ognuno di noi sarà in grado di produrre la propria elettricità, e parliamo di miliardi di esseri umani con il potere di creare la propria elettricità verde e condividerla su Internet con persone di altre regioni e di altri continenti.