martedì 9 agosto 2011

tre tempeste solari in questa sttimana

2011 fa le bizze e mette in allarme militari, gestori di reti elettriche e controllori di satelliti, specie quelli delle telecomunicazioni. In tre giorni infatti la nostra stella ha emesso tre flare di notevole potenza. Esplosioni, se vogliamo dir così, in cui il materiale gassoso del sole scappa alla invisibile rete stesa dal forte campo magnetico solare sulla sua superficie e sembra "esplodere" e mandare fuori un pennacchio infuocato.

Effettivamente il gas espulso parte a migliaia di gradi e percorre anche milioni di chilometri, ma visto sullo sfondo del sole sembra quasi poca cosa. Assieme ad esso particelle elementari cariche elettricamente e radiazioni forti, che creano una cosiddetta tempesta solare che arriva tranquillamente fin da noi, ben difesi comunque dal campo magnetico terrestre e atmosfera, che fanno da solido scudo.

Non tutto però viene fermato, dipende dalla potenza della tempesta , e questa è classificata G4, severa, dove il massimo della scala è G5. Tempeste di classe G4 sono relativamente rare, se ne contano un centinaio nel ciclo solare di 11 anni, e creano problemi. Ed infatti sta creando disturbo soprattutto al nord del mondo: Minnesota, New England, Wisconin in USA e ovviamente anche in Canada. Di conserva da noi in Europa potrebbero avere qualche conseguenza dalla Danimarca in su.

Ma niente panico, male che vada sentiremo male la radio per qualche ora, avremo qualche problema a telefonare oggi o domani e forse qualche disturbo al sistema GPS, quindi se non funziona affidiamoci ai vecchi atlanti.
Non tutto il male però viene per nuocere, in Canada si stanno vedendo delle aurore boreali strepitose, qualcuno si azzarda a dire mai viste così belle da anni.

La maggiore tempesta solare di cui si abbia memoria fu nel 1859 e mise fuori uso tutta la rete telegrafica allora esistente nell'emisfero Nord del mondo, producendo aurore boreali visibili fino ai Caraibi e in Palestina! Se succedesse oggi qualcosa del genere gli USA avrebbero danni per 2 miliardi di dollari, calcola la National Science Foundation USA
La tecnologia è comoda insomma, e a volte ci sembra onnipotente, ma resta delicata e fragile di fronte alla natura.

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