Il virus Chikungunya viene trasmesso da una zanzara ed è molto simile al dengue, rendendo difficile la sua diagnosi. Il virus non è curabile e il trattamento è per il momento, limitato al sollievo dei sintomi quali febbre, dolori muscolari, articolari e mal di testa. Pochissimi casi di Chikungunya hanno fino ad ora, la morte tra gli infetti (soprattutto tra le persone anziane) tuttavia, le sue conseguenze possono essere avvertite per mesi o addirittura anni.
Questo virus si è originato in Africa, nel Sudest asiatico ed in Oceania ma lo scorso dicembre, è stato registrato un primo caso in America, sull’isola caraibica di St. Maarten per la precisione. Da allora e fino allo scorso 13 giugno, solamente nei Caraibi, sono stati registrati ben 165 990 casi con i sintomi simili alla malattia, anche se tra questi solo 4.576 hanno finito per essere confermati ufficialmente come chikungunya, stando al report dell’organizzazione panamericana della salute. 14 i casi in cui il virus si è rivelato fatale. La maggioranza assoluta dei casi documentati sono stati riportati in Repubblica Dominicana. Inoltre, il virus ha finito per diffondersi nella maggior parte del continente, raggiungendo gli Stati Uniti e altri 18 Paesi tra i quali Brasile, Panama, Venezuela, Cile e Porto Rico, come riportato dal quotidiano El Espectador, citando i dati forniti del Centro di controllo e prevenzione delle malattie. In America Latina, il virus chikungunya minaccia di acquisire proporzioni epidemiche.
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