45 politici sono collusi con la mafia. Ma davvero? Così pochi, verrebbe da chiedersi. E invece a demotivare l’ex ministro dell’Interno Pisanu basta un numero, forse approssimativo. ‘I risultati sono inferiori alle attese, le relazioni tra cosche, affari e politica si sono inabissate’ dice il presidente della commissione Antimafia. Sono 45 i nomi dei candidati alle amministrative del 2010 condannati definitivamente o in attesa di giudizio. Di questi, 11 sono stati eletti. D’altra parte la mafia è la prima forza economica italiana ed ha un grande potere di persuasione. Come possiamo biasimare i politici che si mettono al suo servizio? Così: vergogna corrotti!
‘Come si sono inabissate le cosche si sono inabissate anche le loro relazioni con i mondi della politica e degli affari’ – spiega Pisanu. ‘Si può cogliere una notevole sproporzione tra il numero delle violazioni al codice e la dimensione del rapporto mafia-politica che riusciamo a percepire attraverso l’esperienza della nostra commissione’. Uno screening voluto con insistenza, che ha portato a una mappa delle violazioni dei partiti che non avrebbero dovuto candidare condannati alle amministrative e che restituisce un’Italia divisa a metà:a Nord virtuosa e a Sud sposata al malaffare e ai poteri criminali. Sono 29 i candidati condannati per estorsione e impegnati in campagna elettorale; 4 quelli associati ai mafiosi; non si contano i sorvegliati speciali e c’è anche un politico condannato per riciclaggio.
A Bari c’è una candidata condannata per concorso in usura; in Puglia i ‘macchiati’ sono 10, poi c’è la Campania con 9 politici corrotti, la Calabria e la Sicilia a pari merito con 8, il Lazio a 5, laBasilicata con 3 candidati indagati e l’Abruzzo con 2. Quasi tutti i partiti sono coinvolti: Pdl (2), Pd (2), Mpa (2), Api (1), La Destra (1), Rifondazione-Sinistra europea (1), socialisti uniti-Psi (1), Udc (2). La Lega non c’è ma è pure vero che molte prefetture del nord si sono trincerate dietro la difesa della privacy.
Il senatore Giuseppe Lumia (Pd) già presidente della Commissione Antimafia nel 2000 e nel 2001:‘È bastato poco alla commissione antimafia per evidenziare il rapporto mafia-politica alle ultime amministrative regionali. Sono stati rilevati 45 casi palesi, ma i numeri potevano essere maggiori se tutte le prefetture avessero collaborato apertamente. Alcune di esse, come la prefettura di Milano, si sono trincerate dietro la privacy e non hanno fornito i dati. A questo punto bisogna capire se dietro tale scelta scellerata ci sia stata qualche indicazione del ministero dell’interno e del governo, dato che ben 22 prefetture hanno utilizzato questo escamotage’. Per Lumia ‘l’inchiesta deve andare in profondità. La commissione utilizzi tutti i suoi poteri di indagine, simili a quelli della magistratura’.
‘Servirebbe una legge che introduca la revoca del finanziamento pubblico per quei partiti che si ostinano a candidare politici collusi’ è la proposta del PD. Mario Tassone, vicesegretario dell’Udc sulla richiesta di privacy da parte di certe procure: ‘I risultati delle violazioni accertate dall’Antimafia al codice di autoregolamentazione per le ultime amministrative rappresentano un positivo punto di partenza per il contrasto agli impresentabili nelle liste, ma delineano un quadro che rischia di essere poco veritiero rispetto alla reale e ben più preoccupante portata del fenomeno sul territorio nazionale’. Secondo il parlamentare ‘Da alcune realtà istituzionali ci saremmo aspettati una collaborazione più attiva, stringente e in linea con lo spirito che ha animato il lavoro della Commissione, a fronte di un obiettivo che dovrebbe essere condiviso da tutti’. [Nella foto AP/LaPresse, l'onorevole Salvatore Cuffaro, recentemente condannato in via definitiva per rapporti con mafiosi]
Ciao Delta.guarda io dico che di corretti ce se sono magari 5 il resto è mafioso.Secondo te perchè ora la Destra prende i mafosi? xchè si è messa daccordo con la mafia
RispondiEliminasi confermo ai ragione ma quando ci metteremo daccordo per spazzarli via?
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